:: rassegna stampa

Affascina il pubblico e fa il ‘tutto esaurito’ al Comunale di Moncalvo Pensieri e Parole. Una storia per Lucio Battisti, l’anteprima nazionale prodotta da Arte& Tecnica/Gesta Promotion, che giovedì sera ha inaugurato con successo la Stagione 2008/’09 del Teatro aleramico.
Lo spettacolo è interpretato ‘a pelle’, giocato e sofferto con vibrante leggerezza da Gianluca Ferrato, unico protagonista in scena, calato in un dialogo senza veli con se stesso, trascinato sul filo di un susseguirsi di telefonate d’auguri di sue e suoi ‘ex’: compie cinquant’anni, e sta - anzi stava, perché lei l’ha lasciato, per sposarsi; ogni telefonata, la pietruzza scheggiata di una colorita collana di amori scombinati di questo ‘poligamo fedele’ dal cuore sincero.
Dal testo di Pier Giorgio Paterlini, minuzioso nella ricerca intima delle emozioni, si erge questo personaggio fragile, un amore frammentato nei suoi confini esterni, ma con un nocciolo d’infrangibile fiducia, persin di fede, che va oltre i limiti consueti e sfocia in tanti amori: un sentimento solo, ma sfaccettato e con mille riflessi.
Diretto dall’ottima regia di Marco Mattolini Ferrato recita e canta, e i toni nervosi e caldi di tante canzoni dell’indimenticabile Lucio scandiscono i ricordi intessuti nel racconto. Battisti traspare nelle situazioni emotive e impera nell’atmosfera della serata, fresca e come fiorita di idee d’amore, non importa quale e per chi, purchè amore sia. “Perché l’amore – riflette il protagonista in scena - non è ‘conquista’ di qualcuno, ma è il miracolo di riuscire a dare un po’ di sè agli altri”.
Ferrato scende dal palco, duetta vocalmente in platea con piano e violino (agli strumenti, i fantastici Stefano Di Meo e Fabio Acone), commuove e si commuove, sorride, di sé, della vita, dei suoi amori ‘sbagliati’?, no, confusi e non compresi, incompleti e mai risolti; regala emozioni al pubblico perché lui stesso si emoziona con sincera aderenza al personaggio, fragile, comico, autoironico, un tenero e sognatore che si eleva dal caos dei suoi amori trascorsi con la purezza cristallina dei suoi più autentici sentimenti. E mentre il protagonista liquida il passato con uno sberleffo, Ferrato in scena sembra Edith Piaf che canta ‘No, Je ne reggette rien…’ e l’ora e mezza di spettacolo è già volata via calda e leggera, come il fugace ricordo di un passato amore.
Al richiestissimo bis di una incredibile ‘Dieci donne per me’ che deborda ne ‘Madamina il catalogo è questo’ del Don Giovanni di Mozart, Ferrato rivela a pieno un vocione possente e si scioglie finalmente dalla tensione del debutto dando il meglio sé.
Se riparte da come è terminato, lo spettacolo, già eccezionale in questa serata di prima, non mancherà di conquistare il favore di ogni pubblico.

Rosanna Amerio


 

:: foto di scena Neri Oddo

 

 

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